lunedì 16 novembre 2009

SCRIVERE

Sto leggendo un bel libro di Elisabetta Rasy, Memorie di una scrittrice notturna (Rizzoli 2009) e mi imbatto in una notazione che mi folgora. Siamo l'ultima generazione, scrive, ad essere approdatata alla scrittura direttamente dalla lettura, senza scuole di scrittura, e senza neanche l'ambizione di fare lo scrittore. "No, solo leggere, leggere, leggere e poi scrivere, come un travaso naturale di un atto nell'altro, una necessità fatale, e anche una necessità subordinata a quel primario piacere, leggere, di cui non si poteva fare a meno: non scrivere per esprimere sé stessi, ma scrivere per esprimere la scrittura".

Anna Foa, storica

lunedì 9 novembre 2009

SPERANZE

9 novembre 1989, cade il muro di Berlino. 9 novembre 1938, inizia il massacro degli ebrei nella cosiddetta "notte dei cristalli". Cinquantun anni fra queste due date, una coincidenza della storia che colpisce, lo spazio e la data che si
sovrappongono. L'una, l'inizio della fine, l'altra forse la fine della fine, certamente un nuovo inizio, pieno di gioia e di speranza. Ma non dimentichiamo quell'altro 9 novembre, la fine delle speranze.

Anna Foa, storica

domenica 1 novembre 2009

ALDA MERINI


Trovo indecoroso, indecente che i giovani camminino sulle
memorie dei vecchi, senza tener conto che la fatica di ogni
giorno, che i nostri figli, che i ricordi della guerra, non
volevano dare vita a questa specie di Luna Park.

Forse noi non abbiamo mai pianto anche nei momenti
peggiori, ma abbiamo abbandonato le nostre case senza
mai voltarci indietro per non far scoppiare il cuore.

I giovani credono che noi abbiamo toccato la felicità,
invece no, però abbiamo toccato qualcosa che noi
modestamente chiameremo Dio! qualcosa che ci ha
protetti e allevati perché potessimo conoscere la pace...

Purtroppo, questa pace è sconvolta e se per anni e
anni abbiamo cercato di costruircela, abbiamo scoperto
che basta un capriccio per deturpare il volto delicato della
longevità.Siamo vecchi e non pensiamo al Paradiso, però pensiamo
alla pace che è un riflesso del sogno, ma vediamo i figli di
oggi che non hanno più sogni.
Alda Merini (9/6/05)