Berzani Karro, curdo siriano e probabile prigioniero di coscienza, sarebbe stato torturato durante la sua detenzione incommunicado durata tre mesi a seguito del suo rimpatriato forzato in Siria da Cipro nel mese di giugno. In questo momento si troverebbe nella prigione di 'Adra a Damasco, capitale della Siria.
Berzani Karro, 20 anni, è stato arrestato il 27 giugno all'aeroporto di Damasco all'arrivo da Cipro. Sembra sia stato ripetutamente bastonato mentre era sotto la custodia del Braccio di Sicurezza Politica al-Fayha a Damasco. La Sicurezza Politica è uno dei numerosi servizi di sicurezza operanti in Siria che arrestano sistematicamente tutti coloro sui quali si hanno anche minimi sospetti di opposizione al regime.
Alla fine di settembre, dopo tre mesi di detenzione incommunicado, durante la quale non ha potuto incontrare ne la sua famiglia ne un rappresentante legale, Berzani Karro è stato spostato nella prigione di 'Adra. Da allora la sua famiglia riesce ad incontrarlo ogni due o tre settimane.
Il 10 novembre la corte militare lo ha accusato di " tentata secessione di una parte del territorio siriano con l'intenzione di annetterlo ad uno stato straniero" e di essere coinvolto in una organizzazione clandestina. Secondo Amnesty International Berzani Karro potrebbe essere un prigioniero di coscienza, detenuto esclusivamente per il suo credo politico. Le accuse rivolte contro di lui sono quelle usate solitamente contro i curdi sospettati di essere politicamente attivi e critici verso lo stato.
Prima della sua attuale detenzione, Berzani Karro è stato in prigione per circa due mesi e mezzo quando aveva solo 15 anni. Era stato accusato di aver preso parte ad una manifestazione non autorizzata durante la quale sono stati distrutti beni dello stato, inclusa una statua del presidente Bashar al-Assad. La sua famiglia ha sostenuto che Berzani si trovasse a casa quel giorno. Fu trattenuto per parte del tempo nel centro di detenzione gestito dai servizi segreti militari del Braccio Palestina, dove i detenuti solitamente vengono torturati. Nel Braccio Palestina, è stato soggetto al dulab (essere pigiati dentro a un copertone d'auto e percossi). Con lui c'erano altri 10 ragazzi di età inferiore ai 18 anni.
In Siria chiunque si crede sia associato ad un partito o un gruppo politico curdo che sollevi preoccupazione sul trattamento dei curdi in Siria è soggetto ad arresto arbitrario e in molti casi torturato e maltrattato.
Berzani Karro ha lasciato la Siria nell'ottobre 2006 per andare a Cipro dove ha fatto richiesta d'asilo. La sua richiesta è stata respinta ed è stato arrestato nel settembre 2008, non avendo il diritto di rimanere nel paese. Per il suo rimpatrio forzato in Siria, gli ufficiale ciprioti lo hanno scortato sull'aereo e lo hanno consegnato alle autorità siriane nell'aeroporto di Damasco. Amnesty International ha scritto al Ministero degli affari esteri cipriota in ottobre per esprimere la propria preoccupazione sul caso di Berzani Karro e richiedere informazioni sul procedimento giudiziario ed amministrativo relativo alla sua richiesta di asilo e al suo rimpatrio forzato in Siria. Ad oggi non è arrivata ancora nessuna risposta.
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(Fonte: Amnesty International)
1 commento:
ho letto la tua risposta al mio commento, mi sono espressa male, e ovvio che la comunità internazionale debba intervenire, ma sono contenta che ci sia un movimento popolare interno, perchè nei paesi islamici l'occidente è visto da molti come una forza usurpatrice, e quindi l soluzione che hai prospettato tu è sicuramente la più auspicabile.. un buon 2010 anche a te, che si avveri tutto quello che desideri.
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