5 maggio 2009: il portavoce della magistratura iraniana ha confermato la notizia secondo cui un uomo è stato di recente lapidato per adulterio nella città settentrionale di Rasht. “La lapidazione è stata effettuata nel mese iraniano di Esfand”, che si conclude il 20 marzo, ha detto il portavoce Ali Reza Jamshidi. Per la Resistenza Iraniana la lapidazione è avvenuta il 5 marzo e riguarda un uomo identificato come Vali Azad, 30 anni, dipendente del Dipartimento del Commercio e originario di Parsabat Moghan, vicino al confine con l'Azerbaigian.Secondo la Resistenza, “la sua esecuzione è avvenuta nella prigione Lakan a Rasht, in seguito la magistratura locale si è rifiutata di restituire il corpo alla famiglia, seppellendolo in una località segreta”.Ulteriore conferma giunge oggi dal giornale Aftab-e Yazd, che fa risalire al 5 marzo la lapidazione di un dipendente statale 30enne identificato solo come “V”, giustiziato a Rasht. Nel 2002 il capo dei magistrati iraniani, Ayatollah Mahmoud Hashemi Shahroudi, ha stabilito la sospensione delle lapidazioni, tuttavia – ha spiegato il Portavoce - “Considerando l’indipendenza dei giudici è possibile che finché il divieto sulle lapidazioni non diventerà legge le raccomandazioni del capo della magistratura non vengano seguite”. La donna coinvolta nell’adulterio – ha aggiunto – “ha mostrato pentimento, di conseguenza non è stata lapidata”.
(Fonte: Nessuno Tocchi Caino)
2 commenti:
mi dispiace molto per il signore lapidato e per la sua famiglia... e la prima volt che sento di un lapidazione maschile in genere sono le donne a subire questo orrore.....
@calendula
In Iran le violazioni dei diritti umani non conoscono confini.
Ben tornata.
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