domenica 28 febbraio 2010
DISSIDENTI, GOVERNO UCCIDE PER METTERE PAURA
Nel 2009 le esecuzioni capitali in Iran sono state 402, il 20% in piu' rispetto all'anno precedente, secondo il Rapporto 2009 del network internazionale Iran Human Rights.
Il documento è stato presentato a Bari da Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce di IHR, nell'ambito di 'Primavera dei diritti', evento culturale su diritti civili e umani nel mondo organizzata da Regione Puglia e Teatro pubblico pugliese.
Le 402 esecuzioni dello scorso anno, quasi tutte mediante impiccagione mentre si sa per certo della lapidazione di un uomo, sono l'apice di un crescendo iniziato nel 2007, quando le esecuzioni erano state 317. Tra i giustiziati ci sono 13 donne e almeno cinque giovani di età inferiore ai 18 anni al momento dell’esecuzione o del reato. Come Delara, accusata a 17 anni di omicidio e sempre proclamatasi innocente, che sei anni dopo e' stata prelevata da casa, all'insaputa di familiari e avvocati, e giustiziata.
'Stanno per uccidermi' le uniche parole che e' riuscita a dire al telefono alla madre prima di essere portata via.
Le esecuzioni capitali, ha riferito Amiry-Moghaddam, ufficialmente hanno riguardato 140 persone condannate per traffico di droga, 56 per omicidio, 31 per 'moharebeh' (guerra contro Dio), due per atti contro la morale.
Tra i giustiziati ci sono presunti innocenti (come Behnoud, condannato per un delitto che ha sempre detto di non aver commesso e la cui esecuzione è stata rinviata cinque volte) e dissidenti (Kouhyar, 26 anni, era studente del Politecnico di Teheran prima di essere espulso dall'Universita', arrestato e impiccato perche' scriveva contro il regime e la pena di morte su Facebook).
'Esecuzioni arbitrarie - ha detto Amiry-Moghaddam - effettuate per procurare terrore'.
Le esecuzioni infatti hanno avuto un picco a ridosso delle elezioni iraniane del giugno scorso (50 esecuzioni a maggio, 94 a luglio, delle quali 50 nella sola Teheran), inoltre, nonostante una ordinanza governativa del 31 gennaio 2008 sostanzialmente le vietasse, le impiccagioni in pubblico l'anno scorso sono state nove.
Quando la folla di dissidenti, com'e' accaduto il 22 dicembre, e' riuscita a liberare due condannati a morte, questi sono stati catturati poco dopo dalla polizia e impiccati in carcere.
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