mercoledì 24 febbraio 2010

India, importante sentenza a favore dell’accesso ai farmaci essenziali

L'Alta Corte di Delhi, con una sentenza che favorisce l’accesso ai farmaci essenziali, ha respinto il ricorso presentato dalla società farmaceutica tedesca Bayer nei confronti di un’ordinanza emessa nell’agosto del 2009 con cui, la stessa Alta Corte, aveva respinto la richiesta presentata dalla Bayer Corporation, che cercava di impedire al Drug Controller General of India (DCGI) di concedere l'approvazione alla messa in commercio di una versione generica di un farmaco antitumorale brevettato dalla Bayer.

“Siamo soddisfatti di questa decisione, al momento in India ci sono diverse case farmaceutiche multinazionali che cercano di limitare la competizione dei farmaci generici adendo le vie legali”, ha dichiarato il dottor Tido von Schoen-Angerer della Campagna per l’Accesso ai Farmaci Essenziali di Medici Senza Frontiere. “Respingendo i tentativi della Bayer introdurre un legame tra la registrazione del farmaco e il brevetto, le corti indiane hanno garantito che i sistemi di salvaguardia della salute pubblica come le licenze obbligatorie possano essere utilizzate per introdurre la produzione di versioni generiche di farmaci salvavita, inclusi i farmaci antiretrovirali, per milioni di persone in India e nel resto del mondo. Speriamo che questo precedente di salvaguardia della salute pubblica nelle dispute sui brevetti continui a valere mentre altri casi come questo, tra cui il caso Novartis, stanno giungendo al vaglio della Corte Suprema”.

Anval Grover, dell’associazione Cancer Patients Aid Association, ha aggiunto: “In India il sistema dei brevetti e il sistema di regolamentazione dei farmaci sono due meccanismi distinti e indipendenti, e questo è l'intento del Parlamento. Ci auguriamo che la Bayer e altre società farmaceutiche rispettino questa impostazione. Il titolare di un brevetto non può utilizzare il DCGI, un organismo governativo, per far valere i suoi diritti privati. Questo è stato un tentativo di introdurre un requisito TRIPS-plus in India, che è stato rifiutato”.

(Fonte: Medici senza frontiere)

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