"Ho sempre avuto un'idea della politica come missione civile, che sia un mezzo e non un fine. Lascio con assoluta serenità e senza sbattere la porta. Spero che la mia scelta possa tutelare il partito dalla sindrome del logoramento che c'è stata nelle settimane passate”.
“Non ce l'ho fatta a fare il partito che sognavo io e che sognavano tre milioni di elettori. Ma non chiedete al mio successore risultati subito".
“L'idea dell'Ulivo era la possibilità di cambiare il Paese, cosa che il governo Prodi, che al suo interno aveva due ministri che sarebbero poi diventati presidenti della Repubblica, aveva iniziato a fare. E se l'esperienza di quel governo fosse andato avanti tutto il corso della storia italiana sarebbe stato diverso.”
“La destra ha vinto, il successo del Pdl per noi è difficile da capire. Berlusconi ha vinto una battaglia di egemonia nella società, perché ha avuto i mezzi e la possibilità anche di stravolgere i valori della società stessa, costruendo un sistema di disvalori contro i quali bisogna combattere con coraggio, anche quando il vento è più basso, ma sapendo che se la vela è posizionata nella giusta direzione, prima o poi arriverà il vento alle spalle che spingerà in avanti. Io non ce l’ho fatta e chiedo scusa. Sento di non aver corrisposto alla spinta di innovazione che c'era e di non averlo fatto forse per un riflesso interiore che mi ha portato al tentativo di tenerci uniti”.
Valter Veltroni
Segretario del PD, dimissionario
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