giovedì 5 febbraio 2009

Eluana e noi


Ci sono le persone pie e caritatevoli, che con tanto di rosario manifestano per “il Bene” di Eluana chiedendo che si continui a farle ingurgitare con un sondino del liquido in modo da mantenerla nello stato di vegetale in cui si trova da 17 anni. Pazienza se Eluana aveva espresso, quando ancora lo poteva fare, il proprio parere negativo riguardo simili pratiche. Bisogna fare “del Bene” a tutti i costi, e se necessario imporlo.
C’è il Papa, e ci sono cardinali e vescovi che lanciano moniti per “il Bene” di Eluana e financo per “il Bene “del Paese, pronti a tutto pur di fermare” la deriva eutanasica”. Chissà, magari qualche suggerimento potrebbe arrivare dal vescovo Richard Williamson e da don Floriano Abrahamowicz., non poniamo limiti alla provvidenza.
Ci sono i medici coscienziosi e timorati che nel nome di Ippocrate chiedono la radiazione dei colleghi che si occuperanno di assistere Eluana una volta che verrà sospesa l’introduzione forzata di liquidi nel suo corpo, secondo quelle che erano le sue volontà e dopo un’attesa lunga 17 anni. Spero proprio di non finire nelle mani di uno di questi difensori del "Bene" a tutti i costi e auguro altrettanto a tutti quelli a cui voglio bene ed estendo l’augurio anche a tutti voi.
C’è il consigliere comunale che da quando Eluana è arrivata a Udine porta il lutto al braccio e arriva in consiglio comunale donando bottiglie d’acqua. Dove si trovasse negli ultimi 17 anni non è dato sapere, ma forse è meglio non indagare. Di certo l’impegno profuso è ripagato almeno in parte dalle foto che appaiono sui quotidiani di questi giorni. Consiglio un efficace slogan tipo: “Una foto per il "Bene"”.
C’è il Governo che pensa a un decreto per il “Bene” di Eluana preoccupato, ma solo un pochino, del proprio bene, elettorale. Inoltre c’è la concreta speranza che nei prossimi mesi si avvierà l’iter per la costituzione di una commissione che avrà il compito di esaminare nei tempi e modi dovuti la problematica del fine vita e del testamento biologico. Nel frattempo… Massimo impegno per il “Bene” dei cittadini/elettori. Questo in pubblico. In privato interventi “caritatevoli” ma rigorosamente dietro un paravento d’ipocrisia lontano da sguardi indiscreti e naturalmente solo per sé, parenti, amici, amici degli amici.
Rimane Eluana che contro la sua volontà da 17 anni è prigioniera del suo corpo, rimane il padre Beppino che da 17 anni lotta accanto alla figlia con un coraggio ed una determinazione eccezionali, rimangono i medici e gli infermieri che in queste ore hanno coraggiosamente accolto Eluana, rimaniano noi.
Tutti accumunati da un destino comune quello di vivere in un Paese dove l’abbraccio del fondamentalismo religioso e del pensiero illiberale sta stritolando ogni speranza di libertà e di democrazia. Possiamo lottare per sfuggire a quanti vorrebbero farci del “Bene”, dobbiamo in qualche modo resistere a questo vento talebano che ogni giorno soffia più forte.
NON MOLLARE.

4 commenti:

Chantilly ha detto...

siamo in un paese illiberale e fondamentalista. e la cosa agghiacciante non è solo questo dato di fatto ma che questa situazione derivi di una totale mancanza di voglia di fermarsi per pensare e prendere una qualche posizione. non è una volontà attiva che ci porta a questa situazione di totale arretratezza mentale ma una passività menefreghista.
è insoportabile questa intolleranza e mancanza di rispetto nei confronti di una persona che prese una posizione già 17 anni fa. e che prese una posizione personale.
auguro a tutti quelli che ci vogliono fare del "Bene", in primis tutta la clicca del vaticano, di sentire sulla propria pelle quello che può significare la prigione che impedisce ad Eluana di andare oltre. non per 17 anni, basterebber qualche giorno o qualche ora, un assaggio. tanto se il loro Dio esiste veramente, se la potranno vedere con Lui.

Unknown ha detto...

io quando penso a lei penso a suo padre, penso a un genitore che ha sofferto per l'incidente 17 anni fa, penso a un genitore che ha sofferto accanto per 17 anni e poi penso al cuore di un genitore che DECIDE di in un certo senso di far cessare di vivere la propria figlia, questo è l'atto più grande di amore e di dolore allo stesso tempo che si può chiedere ad un genitore, e solo per quello bisogna rispettare in silenzio il coraggio, la forza e il cuore grande di un genitore che sceglie questa via... io forse egoisticamente non ce la farei! Inoltre la povera eluana, purtoppo non vive, nel senso più profndo del termine, già da molto tempo, i veri vivi sono quelli accanto a lei che hanno potuto SENTIRE tutta la sofferenza fino ad oggi. Nessuno può sapere cosa vuol dire fino a che non ci si trova...da parte mia totale sostegno alla famiglia.

Il Signor P. ha detto...

@chantilly
@ester
Grazie per i vostri interventi. Ho appena ascoltato la conferenza stampa relativa al Consiglio dei Ministri di oggi, che dire: mi viene da vomitare.
Un abbraccio.

Il Signor P. ha detto...
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