Il sociologo Gino Germani ha scritto in un suo libro di molti anni fa (Autoritarismo, fascismo e classi sociali, il Mulino 1975, p. 20) che uno dei lati più paradossali dell’autoritarismo moderno consiste nel fatto “che si tenda non già a ridurre i cittadini a sudditi (oggetti passivi), ma a cittadini che hanno una certa ‘convinzione’: li si obbliga cioè a scegliere e si manipola l’oggetto della scelta”.
C’è qualcosa in questa affermazione che riguarda il nostro presente?
David Bidussa, storico sociale delle idee
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