In questo paese il principio del noli me tangere non esiste più
di Emma Bonino
Quello che segue è l’intervento di Emma Bonino al Senato il 26 marzo, nel corso del dibattito sulla legge sul testamento biologico.
Signor Presidente, intervengo brevemente sugli emendamenti che mirano a sopprimere l'articolo sul ruolo del medico, nonché sugli emendamenti che seguono in cui si propone una serie di riformulazioni in considerazione del fatto che l'articolo in esame è tra i più pasticciati di questo disegno di legge.
Cominciamo con il dire che al comma 1 si prevede che il medico prende attentamente in considerazione quanto scritto, come se i medici normalmente non prendessero attentamente in considerazione nulla. Non mi pare un grande dato di elogio al senso di responsabilità dei medici.
Al comma 2 si precisa poi che le indicazioni sono valutate dal medico, sentito il fiduciario, in scienza e coscienza: quella scienza e coscienza che avete negato ai cittadini e che attribuite solamente al medico o al fiduciario.
Inoltre, avendo scelto che a decidere non sono i cittadini, decidete poi che, in caso di conflitto tra fiduciario e medico, decide una commissione di cinque esperti stabilita dal Governo: si va dal neurofisiologo al medico legale e, se non è presente nella Regione, si passa al neuroradiologo o ancora al medico con professionalità equivalente - si spera - o al medico curante e quant'altro.
All'articolo 8 si precisa poiche, nel caso in cui ancora non sia stato trovato un accordo, intervengono ovviamente i giudici. Dal punto di partenza, volto a negare il diritto ai cittadini, si è arrivati a dare responsabilità indebite ad una serie di categorie per arrivare, alla fine, a dire che decidono i giudici. Mi sembra un giro a trecentosessanta gradi di grande rilevanza.
Per questo motivo, signor Presidente, nel momento in cui quest'Aula ha deciso che il principio del noli me tangere non esiste più in questo Paese e decide del pari che se sono cosciente posso disporre di me, ma un anno o un giorno dopo, magari a seguito di un trauma cranico, non posso più disporre di me (dunque non è un problema di principio ma di tempi), mi consentirete nella solennità di quest'Aula, così sorda a qualunque possibilità di suggerimento persino in senso migliorativo rispetto ai pasticci che scrivete, di lasciare agli atti il mio testamento biologico.
Lo lascio con grande sofferenza. Lo lascio perché mi sembra l'unico luogo rimasto in cui poter forse consegnare questo documento, che dovrebbe essere un documento così intimo e così privato. Lo lascio perché penso che nel Paese si stia organizzando una vera e propria campagna di disobbedienza civile, lo lascio perché questa campagna rispecchia la dignità che ognuno di noi vuole non solo per sé ma anche per voi, quando ne avrete bisogno.
Questa è l'ultima cosa che volevo dire: state togliendo a voi stessi e a tutti l'essenza della dignità della persona, la sua capacità di decidere, e l'attribuite ai medici. Quante cose devono fare i medici in questo Paese: occuparsi dei clandestini, denunciarli,sostituire le mie volontà, insomma un nuovo ruolo poliziesco anche per tutelare - dite voi - il bene collettivo e certamente a fin di bene.
Voi non ascoltate, non sentite più nulla, come se davvero un dato ideologico, reazionario, avesse offuscato qualunque capacità di dialogo in quest'Aula. (Applausi dal Gruppo PD).
Nessun commento:
Posta un commento