lunedì 20 luglio 2009

IL CORAGGIO DELLA VERITA'


Ecco un estratto, uscito oggi sull'Unità, di un articolo di Natalya Estemirova scritto nell’agosto del 2008 e pubblicato venerdì scorso da The Independent.

Nessuno osa contraddire Kadyrov. Come fosse Stalin

I sequestri di persona in Cecenia sono iniziati dieci anni fa. Nel 2000 le forze russe hanno assunto il controllo di quasi tutta la repubblica e hanno avviato una massiccia operazione di rastrellamento nei villaggi. Ci sono stati migliaia di omicidi e di rapimenti, operazioni spacciate come un metodo efficiente per combattere i ribelli locali. In realtà i soldati e gli agenti di polizia hanno saccheggiato le case di civili inermi, spesso rubando tutto quello che trovavano, dalle auto alle bottigliette di shampoo alla biancheria intima femminile. Ma la cosa che più fa orrore è il fatto che le donne sono state violentate dinanzi ai loro compagni e tutti gli uomini, dagli adolescenti ai vecchi, sono stati arrestati, picchiati selvaggiamente, rilasciati dietro il pagamento di un riscatto o sono scomparsi per sempre.
I rastrellamenti su vasta scala sono cessati nel 2003, non sono cessati i sequestri. Speso una o due persone venivano sequestrate nella loro abitazione nella notte. Alcuni hanno avuto la fortuna di tornare a casa più morti che vivi dopo giorni o settimane di percosse e torture e dietro il pagamento di un riscatto. Ma se la famiglia del rapito non era in grado di trovare la somma richiesta o un mediatore, qualche tempo dopo il rapimento si trovava il cadavere del sequestrato o semplicemente la vittima spariva nel nulla. In qualche caso i rapiti sono ricomparsi in tribunale e sono stati condannati per gravi reati sebbene gridassero la loro innocenza e dicessero che avevano confessato sotto tortura.
Quando nel 2007 Ramzan Kadyrov è diventato presidente della Cecenia molte cose sembravano destinate a cambiare. È iniziata la ricostruzione, Grozny è cambiata, le strade sono state riasfaltate e sulle facciate delle case, ridipinte sono ricomparse le finestre. Gli osservatori hanno cominciato a lodare il nuovo e giovane presidente. Dall’interno le case ristrutturate non apparivano così belle: nulla è stato fatto né erano garantite le pubbliche utenze. Da allora Kadyrov ha tentato di introdurre un drastico mutamento di idee. Il presidente porta avanti la sua campagna per il «ritorno alle tradizioni spirituali»…. e invita le donne e le ragazze a «vestire in maniera acconcia» e, soprattutto, a portare il fazzoletto sul capo in pubblico.
Kadyrov invita le celebrità della musica pop russa in Cecenia e offre loro lussuosi regali. Nessuno osa chiedere chi sponsorizza queste visite e in che modo sarebbero intonate alla «tradizione» cecena. Nessuno osa contraddire Kadyrov così come nessuno osava opporsi a quanto diceva o faceva Stalin in Unione Sovietica. La pace e i successi contro il terrorismo vengono continuamente sbandierati e pubblicizzati. In realtà i ribelli attaccano frequentemente i poliziotti, le numerose articolazioni delle strutture militari entrano continuamente in conflitto e i rapimenti continuano. La principale differenza è che ora molti spariscono per qualche giorno e poi tornano a casa percossi e terrorizzati, dunque indotti al silenzio.
Gli osservatori politici sostengono che Kadyrov governa la Cecenia in modo autonomi d alla Russia. È davvero così? Decine di migliaia di ceceni che languono nelle carceri russe non sarebbero d’accordo. Né lo sarebbero le centinaia di migliaia di vittime di guerra, i parenti dei morti e degli scomparsi. Non diminuisce il flusso di rifugiati ceceni verso l’Europa. Al contrario, aumentano quelli che se ne vogliono andare. In un piccolo territorio europeo si va consolidando una dittatura.
I politici dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite paragonano la situazione a quella del 2000 e si concentrano sugli innegabili miglioramenti. Ma qual è stata la ragione che ha indotto a distruggere città e villaggi, ad uccidere centinaia di migliaia di civili e… ad introdurre il terrore di Stato per «combattere contro il terrorismo»? Non si è voluto forse schiacciare la società civile ed indurla ad una scelta artificiale tra democrazia e stabilità? Il Cremlino è soddisfatto della repressione e dell’impossibilità della Cecenia di agire e di pensare in maniera autonoma.

© The Independent
Traduzione di C. A. Biscotto

2 commenti:

calendula ha detto...

l'articolo è stato scritto dalla giornalista che è stata uccisa da poco??? mamma mia...

Il Signor P. ha detto...

@calendula
Si. Oggi ne scrive André Glucksmann, da leggere. Un abbraccio.