sabato 18 settembre 2010

A proposito di legalizzazione della droga




di Marco Pannella e Emma Bonino



Le cifre della strage di diritti, vite umane e ambiente della guerra alla droga, dal Messico alla regione andino-amazzonica, in Afghanistan Birmania, Laos o nelle ex repubbliche sovietiche, rendono necessario e urgente porre il problema politico planetario dei fallimenti del proibizionismo sulle sostanze stupefacenti.

Concordiamo con l'amico Felipe Gonzales che occorra una conferenza internazionale in cui coinvolgere pienamente anche l'Europa. Le sanzioni penali e amministrative a comportamenti individuali che non implicano danni ad altri hanno avuto impatti devastanti su milioni di persone in tutto il mondo cancellando, allo stesso tempo, la necessità di una ricerca scientifica che analizzi sia i possibili sviluppi medici delle sostanze proibite che una loro assunzione sotto stretto controllo medico.

L'ideologia del proibizionismo ha inoltre cancellato il dibattito sui fatti, nessuno si è mai posto il problema di quanti miliardi di euro, anche nei paesi poveri, vengano investiti quotidianamente in politiche che creano solo rendite esponenziali per le narco-mafie.

Negli anni il Partito Radicale Nonviolento ha elaborato proposte per una radicale revisione delle tre convenzioni delle Nazioni unite sugli stupefacenti, occorre che la Commissione sulle droghe dell'Onu di Vienna le acquisisca come documento di lavoro già dalla sessione del prossimo marzo. Forse proprio dalla Spagna può nascere una risposta di buon senso riformatore alla violenza della proibizione.

(Lettera pubblicata su El Paìs )

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