lunedì 20 settembre 2010

XX settembre Radicale


La situazione. Il nostro XX settembre,laico, liberale, anticlericale; in una parola, radicale


20 settembre 2010

di Valter Vecellio

La “situazione” di oggi intende richiamare l’attenzione di tutti noi – e lo si vuole fare proprio oggi, anniversario del 20 settembre e della breccia di Porta Pia – su quella che possiamo definire l’agenda bioetica del Governo prossima futura.

L’antipasto di quello che preparano e vogliono propinarci lo si potrà comprendere il 21 settembre, martedì prossimo. Alla sala Zuccari del Senato, a palazzo Giustiniani, ci sarà un convegno, intitolato: “Primum vivere. L’agenda bioetica del Governo. E’ un convegno che hanno voluto e organizzato il capogruppo dei Senatori del Pdl e il suo vice, Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, e dal ministro del Lavoro Maurizio Sacconi. Secondo le loro intenzioni servirà a presentare le iniziative dell’esecutivo in materia di bioetica annunciate nella conferenza stampa del 5 agosto scorso, e si pone due scopi: riaffermare che l’agenda bioetica della maggioranza rimane quella annunciata, senza alcuno spazio per divagazioni finiane. Il secondo è la costruzione sui temi eticamente sensibili, di terreni di intesa, oltre che con l’Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli, anche con quella componente cattolica del PD che per esempio si richiama a Giuseppe Fioroni.

Abbiamo fatto cenno alla conferenza stampa del 5 agosto scorso. Quel giorno, mentre Fini lanciava la sua componente, i ministri Sacconi e Fazio e il sottosegretario Roccella presentavano l’agenda di Bioetica del Governo. Si trattava dell’ennesimo, rassicurante messaggio lanciato alle gerarchie cattoliche: approveremo il disegno di legge Calabrò sul fine vita; ci opporremo strenuamente alla RU486, sosterremo in ogni modo il volontariato cattolico per ostacolare l’applicazione della 194. Il Governo, attraverso Sacconi, Fazio e Roccella sostiene che la scienza e la libertà di ricerca vanno sottoposte all’etica, e che la scienza e la libertà di ricerca distruggono l’umano. Sacconi ha detto chiaro e tondo che i testamenti biologici non servono a niente, e che i registri istituiti da un centinaio di comuni sono “azioni demagogiche con scopo politico”. Il tutto condito con affermazioni letteralmente inaudite e che in modo altrettanto incredibile si sono lasciate passare senza colpo ferire. Per esempio: la “nutrizione e l’idratazione artificiale non sono una terapia perché l’ha detto il 90 per cento del Senato”, e con buona pace delle tante società scientifiche competenti.

Ma che il centro-destra dei Sacconi e dei Fazio, delle Roccella e dei Gasparri dica queste cose, e queste cose voglia fare, non stupisce, riuscendo a coniugare, non da ora, il peggio del vecchio e il peggio del nuovo. Quello che stupisce e avvilisce è il silenzio del centro-sinistra, del PD, dei liberali. Ancora una volta chi leva la sua voce, chi protesta, chi si mobilita sono sempre e solo i radicali.

Prepariamoci. Non sono tempi facili, quelli che ci aspettano.

Per tornare al XX settembre. Chissà: se andiamo avanti così, ci sarà prima o poi qualche bello spirito che chiederà, in nome della pacificazione e della concordia nazionale, di rimuovere il celebre dipinto di Michele Cammarano che ritrae i bersaglieri alla carica di Porta Pia il 20 settembre del 1870. Quel giorno di 140 anni fa, piaccia o non piaccia al Vaticano, al cardinale Tarcisio Bertone, all’attuale sindaco Gianni Alemanno, le cannonate dei militari italiani provocano una breccia larga una trentina di metri a Porta Pia, difesa da truppe di volontari pontifici e da soldati di varie nazionalità europee al comando del generale Hermann Kanzler; e attraverso quella breccia due battaglioni di bersaglieri guidati dal generale Cadorna entrano a Roma, e si segna finalmente la fine dello Stato Pontificio; Roma è annessa al Regno d’Italia e un anno dopo diventa la capitale, anche questo piaccia o non piaccia a Umberto Bossi, che ogni giorno si produce in una corbelleria, l’ultima che ora bisognerebbe fare una capitale del Nord. Quel giorno morirono 49 bersaglieri e altri 141 rimasero feriti; mentre tra gli zuavi pontifici, i morti furono 19 e i feriti 68. E mentre il generale Cadorna riconosce, con la delega ricevuta dal governo italiano la nuova giunta provvisoria di Roma e Provincia presieduta da Michelangelo Caetani duca di Sermoneta, papa Pio IX si chiude in Vaticano, dichiarandosi prigioniero politico, e ordinando ai cattolici, con il famoso documento “Non expedit”, di non prendere parte alla politica italiana. Divieto che molti cattolici democratici e liberali non tennero in considerazione, come ben documenta un libro dimenticato di Vittorio Gorresio, “Risorgimento scomunicato” che venne pubblicato da Ernesto Rossi nella collana “Stato e Chiesa” che dirigeva per l’editore fiorentino Parenti, e che se avete fortuna potete trovare nei cataloghi delle librerie antiquarie, ma di cui esiste una versione telematica, perché tempo fa lo abbiamo pubblicato a puntate su “Notizie Radicali” nella rubrica “I sepolti vivi”.

Perché abbiamo detto che prima o poi qualche bello spirito chiederà che il bel quadro di Cammarano sulla presa di Porta Pia sia messo in soffitta? Perché quest’anno, per festeggiare l’anniversario, si è pensato bene di organizzare un programma di eventi che abbia ben cura di rimuovere ogni possibile venatura anticlericale e antivaticana, senza alcun elemento polemico non gradito dal Vaticano; e per giocare sul sicuro, la ricorrenza viene ricordata con una serie di incontri, convegni e manifestazioni publiche a cui prendono parte personaggi e relatori graditi e concordati con il segretario di Stato vaticano Bertone. Il Vaticano ha preteso e ottenuto che le celebrazioni non avessero alcuna connotazione anticlericale; proprio per questo, uno studioso, per altro di centro-destra Marcello Veneziani, editorialista del “Giornale”, è stato depennato dalla commissione paritetica, perché il titolo del convegno storico che ha curato, “Pio IX, il papa-Re” è stato giudicato troppo provocatorio.

Queste celebrazioni hanno richiesto – pensate! – ben dieci mesi di trattative tra comune di Roma e Vaticano; e sembra sia sceso in campo perfino il Quirinale, che ha esortato a ricercare un percorso condiviso; un percorso e un programma che è stato attentamente vagliato e poi approvato dal cardinale Bertone ed accettato di buon grado dal sindaco Alemanno.

C’è da ridere e da piangere insieme, a pensare come siamo ridotti. Come contravveleno a tutto ciò, prendiamo parte alla manifestazione radicale. E procuriamoci le “Pagine anticlericali” di Ernesto Rossi, ripubblicato dall’editore Kaos. Tra i saggi di quel libro ce n’è uno: “Il nostro XX settembre”, è il testo di un discorso dello stesso Rossi pronunciato a Firenze il 20 settembre 1959. Per quel discorso Rossi poi passò qualche piccolo guaio con la polizia e la magistratura, lo racconta lui stesso nel successivo saggio “Io e Garibaldi”.

Quelle “Pagine anticlericali” quando vennero pubblicate la prima volta vennero definite “una sorsata di benessere: una pagina, una sola, di Ernesto Rossi ci rischiara le idee”. Oggi come ieri.

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