Due anni fa, il 7 ottobre viene assassinata Anna Politkovskaja. Freddata da un killer nell’ascensore del suo palazzo mentre sta rincasando. Impegnata nella denuncia delle violazioni dei diritti umani in Cecenia da parte delle forze russe e strenua oppositrice alla deriva autoritaria del regime di Putin, diviene bersaglio d’intimidazioni e minacce tanto da dover essere costretta nel 2001 a fuggire all’estero, rientrata in patria continua la sua opera d’informazione e di denuncia per questo cercano di eliminarla avvelenandola ma senza successo. Pubblica alcuni libri Cecenia, il disonore russo, Fandango, Roma, 2003 - La Russia di Putin, Adelphi, Milano, 2005 - Proibito parlare, Mondadori, Milano, 2007 - Diario russo, Adelphi, Milano, 2007.
Proprio il giorno in cui viene assassinata stava per essere pubblicato un suo articolo sulle torture commesse dalle forze di sicurezza cecene legate al Primo Ministro Ramsan Kadyrov che godeva del pieno appoggio di Putin.
Di seguito la poesia di Evgenij Evtusenko che la Novaja Gazeta, giornale per il quale la Politkovskaja scriveva, ha pubblicato in sua memoria e in memoria di Jurij Sekocichin qui
nella traduzione a cura di Valentina Barbieri. (Tratto da Libertà di Stampa Diritto all’Informazione).
Di seguito la poesia di Evgenij Evtusenko che la Novaja Gazeta, giornale per il quale la Politkovskaja scriveva, ha pubblicato in sua memoria e in memoria di Jurij Sekocichin qui
nella traduzione a cura di Valentina Barbieri. (Tratto da Libertà di Stampa Diritto all’Informazione).
COMPENSO IN PIOMBO – EVGENIJ EVTUŠENKO
Ormai lo spirito dei poeti
Non è più così impetuoso
Anzi, in tutta sincerità,
è talvolta piuttosto misero.
Ma rimane in vita il fervore civile,
figlio adottivo dei giornalisti,
che dai preferiti delle muse
è fuggito con aria sprezzante.
Noi vediamo in Russia
Noi vediamo in Russia
Una luce splendente
Che cinge altre teste,
non coronate d’alloro.
Parlo di Dima, di Jurij e di Anja,
piombo e veleno
il prezzo delle parole pericolose.
Dall’alto del cielo si celebra la messa funebre
con tono d’addio, come di gru.
Esiste nel mondo Babij Jar*
Ed esiste la Babij Jar dei giornalisti.
Con quanta generosità ripagano
Il coraggio del giornalismo
con un compenso in piombo
E quanti
Sono ancora ignoti.
Le loro penne emergono dal pantano
delle periferie.
E’ possibile che tutti
quelli che non stanno zitti saranno uccisi?
E sopravviveranno solo coloro
E sopravviveranno solo coloro
Che adulano oppure stanno in silenzio?
Non ci sono al mondo paesi cattivi
Ma nemmeno paesi senza fuorilegge.
Dov’ è Artëm Borovik?
Dove Men’, il predicatore?
Io, lo confesso, non amo
i poeti inoffensivi,
capaci solo di guaire,
troppo pigri per ringhiare.
Che odore ha la morte?
Che odore ha la morte?
Quello della paura della libertà di parola
dell’attesa dello sparo
del veleno
del piombo
Ma, ecco, incontro a tutto
Ma, ecco, incontro a tutto
ciò che odora di viltà
avanza una ragazzina-reporter dalla città di Odincov
con le fossette
armata solo di una penna
E davvero la mamma dovrà vedere
E davvero la mamma dovrà vedere
queste fossette nella tomba
insieme con la penna, regalo della redazione di un giornale di provincia?
La mamma non avrà la forzadi piangere.
La mamma non avrà la forzadi piangere.
Sia maledetto per l’ eternità
Il compenso in piombo
Il compenso in piombo
Diventato il prezzo della verità
———-* Citta’ ucraina diventata tristemente famosa per le uccisioni di massa compiute dagli occupanti nazisti nel 1941. “Babij Jar” e’ anche il titolo di una raccolta di Evtušenko contro l’antisemitismo in Russia
———-* Citta’ ucraina diventata tristemente famosa per le uccisioni di massa compiute dagli occupanti nazisti nel 1941. “Babij Jar” e’ anche il titolo di una raccolta di Evtušenko contro l’antisemitismo in Russia
2 commenti:
E’ possibile che tutti quelli che non stanno zitti saranno uccisi?
Beppe Alfano,Mauro De Mauro,Giuseppe Fava,Peppino Impastato,Mario Francese,Giovanni Spampinato...
@ros
Su http://www.cpj.org/deadly/ si può leggere un lunghissimo elenco di giornalisti assassinati nel periodo 1° gennaio 1992 - 30 giugno 2008. Una lista davvero impressionante di uomini e donne che, rischiando la morte e purtroppo trovandola, con la loro opera di denuncia hanno contribuito in maniera determinante a che la nostra coscienza non cadesse irrimediabilmente in sonno.
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