Il Vaticano: ragazzi stranieri discriminati
Marchetto: «Colpiti i giovani di seconda generazione». Fini: «Cresce la xenofobia»
VARESE — Anna ha ancora gli occhi tumefatti e un gran dolore al collo; nemmeno lei sa dire se le sei compagne di scuola (ora tutte identificate) che l'hanno insultata e malmenata perché marocchina siano state mosse da bullismo o da razzismo: «Di sicuro mi offendevano per il colore della mia pelle...» Aspettando che il trauma passi e che l'episodio diventi solo un brutto ricordo, Anna si è guadagnata ieri anche la solidarietà del Vaticano. Sull'episodio della ragazzina immigrata, pestata per non aver ceduto il posto sull'autobus ad alcune coetanee italiane, è infatti intervenuto monsignor Agostino Marchetto, segretario del consiglio pontificio per i migranti. «Il governo italiano insiste: qui non c'è alcun allarme razzismo ma la discriminazione invece esiste - ha detto il prelato facendo esplicito riferimento a quanto successo a Varese - e quando colpisce i giovani nella loro età più fragile le conseguenze non solo per loro ma per l'intera società possono essere devastanti. E questo rischio riguarda soprattutto i figli degli immigrati».Le autrici del pestaggio sono compagne della vittima, frequentano un istituto di formazione professionale di Varese e vedevano Anna tutti i giorni nei corridoi a scuola: «Io non le ho riconosciute tutte - racconta la studentessa - perché ero a terra e mi picchiavano in tante. Avevo solo una gran paura e speravo che tutto finisse». La scuola frequentata dalla ragazzina e dalle sue compagne che l'hanno aggredita ha già fatto sapere che l'episodio non verrà fatto passare sotto silenzio e che verranno presi provvedimenti disciplinari nei confronti delle ragazze responsabili dell'aggressione. I carabinieri dal canto loro hanno inviato una ricostruzione dell'episodio alla procura minorile ma non è stato al momento specificato il tipo di reato contestato nè se ad esso sarà aggiunta l'aggravante del razzismo.L'ennesimo atto di violenza ai danni di cittadini extracomunitari tiene alta l'attenzione anche del mondo politico. Ieri ha fatto sentire la sua voce il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini: «E' necessario - sono state le sue parole pronunciate in un convegno a Roma - combattere la tendenza all'isolamento da parte delle minoranze di stranieri e impedire il prodursi di fenomeni di xenofobia che nel nostro paese tendono purtroppo ad aumentare per effetto di paura, ignoranza, degrado».La preoccupazione di Fini sembra essere confermata da un altro episodio avvenuto a Napoli sul quali pesa l'ombra del razzismo: è stato appiccato infatti un incendio alle baracche di un campo nomadi di via Argine, nel quartiere Ponticelli. L'accampamento si trova sotto un ponte dell'autostrada, non si sono registrate vittime solo perché le famiglie che lo abitano sono riuscite ad allontanarsi velocemente
Claudio Del FrateRoberto Rotondo
(Nella foto: La ragazzina marocchina aggredita - Newpress)
Marchetto: «Colpiti i giovani di seconda generazione». Fini: «Cresce la xenofobia»
VARESE — Anna ha ancora gli occhi tumefatti e un gran dolore al collo; nemmeno lei sa dire se le sei compagne di scuola (ora tutte identificate) che l'hanno insultata e malmenata perché marocchina siano state mosse da bullismo o da razzismo: «Di sicuro mi offendevano per il colore della mia pelle...» Aspettando che il trauma passi e che l'episodio diventi solo un brutto ricordo, Anna si è guadagnata ieri anche la solidarietà del Vaticano. Sull'episodio della ragazzina immigrata, pestata per non aver ceduto il posto sull'autobus ad alcune coetanee italiane, è infatti intervenuto monsignor Agostino Marchetto, segretario del consiglio pontificio per i migranti. «Il governo italiano insiste: qui non c'è alcun allarme razzismo ma la discriminazione invece esiste - ha detto il prelato facendo esplicito riferimento a quanto successo a Varese - e quando colpisce i giovani nella loro età più fragile le conseguenze non solo per loro ma per l'intera società possono essere devastanti. E questo rischio riguarda soprattutto i figli degli immigrati».Le autrici del pestaggio sono compagne della vittima, frequentano un istituto di formazione professionale di Varese e vedevano Anna tutti i giorni nei corridoi a scuola: «Io non le ho riconosciute tutte - racconta la studentessa - perché ero a terra e mi picchiavano in tante. Avevo solo una gran paura e speravo che tutto finisse». La scuola frequentata dalla ragazzina e dalle sue compagne che l'hanno aggredita ha già fatto sapere che l'episodio non verrà fatto passare sotto silenzio e che verranno presi provvedimenti disciplinari nei confronti delle ragazze responsabili dell'aggressione. I carabinieri dal canto loro hanno inviato una ricostruzione dell'episodio alla procura minorile ma non è stato al momento specificato il tipo di reato contestato nè se ad esso sarà aggiunta l'aggravante del razzismo.L'ennesimo atto di violenza ai danni di cittadini extracomunitari tiene alta l'attenzione anche del mondo politico. Ieri ha fatto sentire la sua voce il presidente della Camera dei deputati Gianfranco Fini: «E' necessario - sono state le sue parole pronunciate in un convegno a Roma - combattere la tendenza all'isolamento da parte delle minoranze di stranieri e impedire il prodursi di fenomeni di xenofobia che nel nostro paese tendono purtroppo ad aumentare per effetto di paura, ignoranza, degrado».La preoccupazione di Fini sembra essere confermata da un altro episodio avvenuto a Napoli sul quali pesa l'ombra del razzismo: è stato appiccato infatti un incendio alle baracche di un campo nomadi di via Argine, nel quartiere Ponticelli. L'accampamento si trova sotto un ponte dell'autostrada, non si sono registrate vittime solo perché le famiglie che lo abitano sono riuscite ad allontanarsi velocemente
Claudio Del FrateRoberto Rotondo
(Nella foto: La ragazzina marocchina aggredita - Newpress)
Parma, giovane ghanese preso a pugni: non voleva cedere il suo posto sul bus
L'uomo stava andando a lavorare quando è stato aggredito sull'autobus da due persone, probabilmente albanesi
PARMA - Ancora un espisodio di violenza a Parma nei confronti di un extracomunitario. Gli hanno intimato di spostarsi, di alzarsi dal sedile dell'autobus su cui si trovava, per cedere loro il posto: ma lui ha detto di no. Per tutta risposta lo hanno preso a pugni e insultato. È successo a Parma, sulla linea numero 6, nella zona della stazione: vittima del brutto episodio, un giovane ghanese che si stava recando al lavoro, a Sala Baganza, ad una quindicina di chilometri dalla città emiliana. Due stranieri, presumibilmente albanesi, da quanto raccontato dal giovane alla polizia intervenuta sul posto, lo hanno minacciato, costringendolo a suon di botte a lasciare loro il posto a sedere. Il giovane ha così chiamato le forze dell'ordine per denunciare l'episodio.
(Fonte: Corriere della Sera)
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