domenica 31 agosto 2008

Il compagno incastonato


Tra le curiosità non poteva mancare la seguente, che c’è fornita dalla Reuters e che potete trovare all’indirizzo: http://it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080829/tso-diamante-defunto-89ec962.html.
Ci faccio un pensierino.

CHUR, Svizzera (Reuters) - Un diamante è davvero per sempre. Algordanza, una piccola azienda con sede nelle montagne della Svizzera sud-orientale, utilizza le ceneri dei defunti per fabbricare diamanti come ricordo permanente dei propri cari. I prezzi dei gioielli partono dai 5.000 euro, cifra abbordabile non solo dal jet set.
"Alcune persone trovano conforto nell'andare al cimitero per piangere i propri cari, ma ad alcuni questo tipo di addio non piace", afferma il dirigente di Algordanza, Veit Brimer.
La tecnologia per fabbricare diamanti artificiali è stata brevettata da General Electric negli anni Cinquanta, e ricalca il procedimento naturale mettendo il carbonio sotto pressione a temperature elevate.
Il 40% dei clienti di Algordanza viene dal Giappone, dove la cremazione dei cadaveri è più comune vista la scarsa disponibilità di terreno.
Molti preferiscono che il diamante fatto con le ceneri dei loro cari venga incastonato in un gioiello da portare con sè, ma c'è chi ha altre preferenze, come una vedova che porta con sè il diamante fatto con le ceneri del marito nella borsetta. Qualcuno, più fantasioso, ha incastonato il diamante nel tavolo del pub locale.
Per ottenere un diamante del genere sono necessarie dalle tre settimane ai tre mesi, spiega Nesimi Oner, chimico in uno dei laboratori di Algordanza.Poiché solo il 2% delle ceneri di un cadavere sono costituite da carbonio, che poi deve essere purificato, il diamante più grande offerto da Algordanza è di 1 carato, per il costo di 13.328 euro

venerdì 29 agosto 2008

La promessa americana

Quarantaquattro minuti, tanto è durato il discorso di accettazione della candidatura di Barack Obama alla convention di Denver.
Un discorso che voleva toccare il cuore dell’elettorato democratico e non solo, scandito da alcune parole chiave. Sogno, cambiamento, responsabilità, speranza.
Toni decisi per un discorso a tratti emozionante.
In breve e alla rinfusa.
Condanna della guerra in Iraq, annuncio della necessità del ritiro delle truppe americane, condanna della politica di Bush in Iraq e Afghanistan necessità della lotta al terrorismo, il tutto sintetizzabile in una frase: ” impegno per le minacce reali del futuro e non per quelle ideologiche del passato.”
Forte taglio delle tasse per il ceto medio.
In 10 anni eliminazione della dipendenza dal petrolio del Medio Oriente, investimenti per 50 milioni di dollari per le energie alternative con la creazione di 5 milioni nuovi posti di lavoro.
Istruzione per ogni bimbo americano senza discriminazioni, investire sugli insegnanti pagandoli meglio, migliori standard educativi.
Garantire l’assistenza sanitaria a chi non c’è l’ha e migliorare la qualità dell’assistenza per quanti né usufruiscono, basta con le speculazioni delle assicurazioni.
Timido accenno a una politica che non favorisca la lobby delle armi.
Lotta all’evasione fiscale, migliorare la burocrazia per rispondere alle esigenze del 21° secolo.
Nessuna discriminazione per gli omosessuali, nessuna posizione sul matrimonio omosessuale ma certezza dei diritti.
Forte critica al suo rivale per la Casa Bianca e agli otto anni di amministrazione Bush, forte richiamo alle icone democratiche del passato Roosevelt, Kennedy.
Sogno, speranza e responsabilità contrapposta alla politica della paura e dell’incapacità, sintetizzabile in una frase: ”se non c’è nulla per cui correre ci s’inventa qualcosa da cui scappare.”
Benedizione finale per tutti.
Da qui al 4 novembre sarà interessante seguire le mosse di un uomo che si ripromette di cambiare i destini degli americani e non solo.
“I have a dream”… ripartiamo da qui.

giovedì 28 agosto 2008

Sciopero della fame pro Tibet

Sabato 30 agosto S.S il Dalai Lama parteciperà a 12 ore di sciopero della fame simbolico e preghiere che sarà osservato dai tibetani, dai loro sostenitori e da pacifisti in tutto il mondo per rafforzare il loro impegno alla non violenza. Sarà una delle più importanti campagne pacifiche lanciate dal Comitato di solidarietà tibetano per la pace nel mondo e per chiedere sostegno alla comunità internazionale contro le oppressioni nel mondo e soprattutto in Tibet. La campagna inizierà il giorno 30 Agosto in tutto il mondo e il comitato ha lanciato un appello al mondo e invitato tutti quelli che aspirano alla verità e non violenza di aderire allo sforzo di stimolare saggezza e compassione nella mente degli oppressori. In Italia, questa manifestazione si terrà dalle ore 8.00 alle 20.00 al Parco Sempione di Milano. L'obiettivo della campagna è anche quello di pregare per le anime dei tibetani uccisi e per quelli che stanno soffrendo sotto la brutale atrocità del regime cinese, per far prevalere presto la verità del popolo tibetano. Questo sciopero della fame sotto la guida di S.S Dalai Lama cade in un periodo molto critico per il Tibet visto che le Olimpiadi sono passate senza portare nessun progresso in materia di diritti umani in Cina. Invitiamo tutti a partecipare a questo campagna pacifica mondiale unendovi con noi allo sciopero della fame e alle preghiere a Milano. Chi vuole partecipare deve portare con se un cuscino o materassino da mettere sul prato.
Promotori in Italia: Ass. La Comunità tibetana in Italia onlus - Ass. Donne Tibetane in Italia Associazione Italia-Tibet Radicali Milano.
Per informazioni e contatti
Thupten: 328.74.38.279
Virginia: 349.60.00.518
Fausto: 335.58.34.653

venerdì 22 agosto 2008

La luna e l'imbecille

Il Dalai Lama in visita in Francia incontra Carla Bruni mentre il marito come diversi suoi colleghi europei, tra cui anche i nostri, diserta, dimostrando tutto il coraggio di questa europea chiacchierona ed inconsistente. Sua Santità rilascia un 'intervista a Le monde in cui da conto di una strage di tibetani nella regione di Kham perpetrata dalle truppe cinesi. Nell'articolo viene citato il numero delle vittime, particolare che poi viene smentito da una nota dei portavoce del Dalai Lama. Si scatena tutta una girandola di notizie, commenti, giudizi che mettono in dubbio tutto e il contrario di tutto, è sufficiente farsi un giro sui siti dei maggiori quotidiani italici e non. Tutto ciò mentre il Tibet sopravvive, (ancora per quanto?), da oltre mezzo secolo alla feroce dominazione da parte di un regime totalitario che negli anni ha cambiato faccia, ma che ha mantenuto intatta la sua natura. Un milione e duecento mila morti, detenzioni arbitrarie, torture, lager, distruzione sistematica di tutto ciò che rappresenta la cultura tibetana templi, palazzi, testi sacri. Viene razziato l'ambiente, stravolta l'architettura delle città, si attua una politica d'immigrazione di etnie cinesi in territorio tibetano così da portare a termine un genocidio per diluizione, sterilizzazioni forzate. Lì per lì rimango un tantino inebetito e quasi quasi mi lascio inghiottire da questa rappresentazione, poi rifletto un'attimo e arrivo alla conclusione che le sopra citate prese di posizione da parte dei mezzi d'informazione, (si fa per dire), rimandano al dito che indicava la luna ed all'imbecille che guardava il dito.
E allora che si fa? Strada alternativa:"Tibet il fuoco sotto la neve" di Palden Gyatso prefazione del Dalai Lama, Sperling & Kupfer editori. La testimonianza di straordinario monaco tibetano sopravvissuto a oltre 30 anni di prigionia, torture e maltrattamenti scampato alla morte grazie anche all'intervento di Amnesty International. Un primo passo nelle direzione giusta, cercando di essere meno imbecilli volgendo lo sguardo alla luna.

giovedì 21 agosto 2008

La vita è davvero sbalorditiva


Dopo una giornata di lavoro non propriamente rilassante "La rosa purpurea del Cairo", è un autentico medicamento. Verità e illusione, reale ed irreale, sogni che rimangono tali o che si realizzano o che si realizzano rimanendo tali, il tutto con una levità e un'amarezza di fondo che mi ha lasciato in uno stato di completo rilassamento. Grande Woody.

sabato 16 agosto 2008

Catturare i cuori non ricevere applausi


In tempi in cui la globalizzazione è demonizzata e diventa il capro espiatorio per ogni male conosciuto e non, in tempi in cui sembrano profilarsi all’orizzonte le sagome di più di un dottor Stranamore, in tempi in cui l’ignoranza e la violenza urlano mentre il sapere e la non-violenza parlano ma ormai con un alito di voce, il discorso tenuto da Gandhi a New Delhi il 2 aprile 1947 alla Conferenza delle relazioni interasiatiche, che possiamo leggere su www.avoicomunicare.it, riporta la nostra attenzione sul concetto di mondo unico, di democrazia, di saggezza riproponendo la non-violenza nella verità come unico approccio alle sfide del suo tempo che purtroppo rimangono le sfide del nostro tempo.




foto: wikipedia

martedì 12 agosto 2008

Spettacolo cinese tragedia caucasica

Ieri Il TG1 delle ore 20.00 ancora una volta ha scelto di aprire con le olimpiadi cinesi: medaglie, festeggiamenti, interviste, mentre la guerra investe le vite di osseti, abkhasi e georgiani. Una scelta davvero infelice e devo dire alquanto deprimente. Ho trovato penoso e stucchevole aver inserito al termine del servizio da Pechino l'abbraccio tra un'atleta georgiana ed una russa un maldestro tentativo di tenere insieme l'informazione e lo spettacolo. Un occasione persa per aiutarci a capire il mondo.