domenica 31 ottobre 2010

IL FUOCO SOTTO LA NEVE

Una lettera della regista

Cari amici,

vi è un legame speciale fra Palden Gyatso e l’Italia (legame che ho anch’io!).
Palden ha trascorso 33 anni nelle carceri cinesi. Per la sua liberazione, Amnesty International lanciò una campagna internazionale e la Sezione italiana lo adottò come prigioniero di coscienza. Paolo Pobbiati, già presidente della Sezione italiana di Amnesty International ha scritto una significativa introduzione in occasione dell’uscita nei cinema giapponesi di Fire Under the Snow.

Nel 2006 sono stata a Torino per filmare Palden nel corso dello sciopero della fame effettuato durante le Olimpiadi invernali. Usando questo evento così simbolico e fortemente mediatico, cercava di attirare l’attenzione pubblica sull’assegnazione dei Giochi Olimpici del 2008 a Pechino. Il Vicepresidente del Comitato Olimpico Internazionale Mario Pescante si è recato nel luogo dove si svolgeva lo sciopero della fame per richiederne l’interruzione, ma ha rivelato la sua impotenza dalla posizione che lui ricopriva. Abbiamo ripreso la dedizione di Palden per la sua causa, l’attenzione rivolta ai giovani tibetani in sciopero della fame accanto a lui, e il suo commosso ricordo dei compagni scomparsi. Mentre giravo il documentario, ho incontrato dei fantastici attivisti italiani che mi hanno fatta sentire a casa, in un momento in cui mi sentivo sola e agitata. Mi hanno anche portato nella migliore pizzeria di Torino (mentre Palden faceva lo sciopero della fame!) e abbiamo pianto sul tavolo pieno di pizze, al pensiero degli scioperanti. Ho anche incontrato meravigliosi tibetani impegnati lì come volontari, e nel “Making of di Fire Under the Snow" che è incluso nella speciale edizione del DVD potrete vedere come i volontari avessero bisogno di “nutrirsi di cibo”, durante lo sciopero della fame.


Dopo l’uscita del film, nel 2008, siamo stati invitati a presentarlo al festival Cinemambiente, e Palden ed io ci siamo ritrovati di nuovo a Torino. Devo assolutamente dire che è stato il più bel festival di cinema a cui abbiamo mai partecipato. Invitare Palden è assai complicato, perché ha bisogno di visti speciali per qualsiasi posto dove si rechi (non ha un passaporto, ma un attestato di rifugiato). Nonostante ciò lo staff di Cinemambiente si è preso davvero a cuore la questione, e ha tempestato di fax e telefonate il Consolato italiano a New York, per convincerli ad accelerare la procedura del visto. Abitualmente i festival non si prendono così tanta cura degli ospiti, ma a Cinemambiente siamo stati trattati come parte della famiglia! Alla festa di chiusura ho persino pianto..


Ecco perché, davvero, devo qualcosa all’Italia. E come espressione di gratitudine per i miei amici di Torino e della Sezione italiana di Amnesty, ho previsto un prezzo “molto” speciale ($18, abitualmente sarebbe $24) più i costi di spedizione ($6, contro gli abituali $8.98) solo per gli acquirenti Italiani, spedendo io le copie direttamente dall’ufficio postale. La transazione attraverso paypal garantisce sicurezza, potete usare una carta di credito italiana e la transazione potrà essere fatta in italiano.


Come potrete immaginare, non è stato facile fare questo film e distribuirlo in giro per il mondo. Ho accumulato dei debiti che devo ancora saldare, ma sono così felice che ora sia disponibile in versione PAL in varie lingue europee.


Vi sarei molto grata se poteste far girare la voce. Informate dell’uscita del DVD i vostri amici in Francia, Germania, Gran Bretagna, oltre che in Italia, raccomandando di non perderselo! Spero, entro novembre, di essere diventata la cliente più noiosa di tutto l’ufficio postale, con le lunghe file in attesa che causerò tutti i giorni con le mie spedizioni!

Per concludere, ritengo che la storia della vita di Palden vada al di là di movimenti politici o del concetto di religione, ma parli dell’intera condizione umana. Lui si è piegato alla sofferenza ma non si è arreso; questa non è solo la sua vittoria, è una storia che deve essere raccontata ad ogni nuova generazione. Il dolore e la guerra dei nostri giorni e nelle nostre menti rende tutto questo ancora più evidente.


Credo fortemente che questo film possa portare qualche goccia di speranza a coloro che lo guarderanno.

Grazie,
Makoto Sasa

Regista/Produttrice di Fire Under the Snow










domenica 10 ottobre 2010

La Gay Pride de Belgrade 2010


Violenti scontri tra polizia e manifestanti anti gay pride a Belgrado. L' article sur "Le Courrier des Balkans".

Anna Politkovskaja un triste anniversario


A quattro anni dall'assassinio di Anna Politkovskaja, esecutori e mandanti rimangono impuniti. Majnat Kurbanova, collega di Anna alla Novaja Gazeta, la ricorda nel giorno di questo triste anniversario. Leggi l'articolo su Osservatorio Balcani e Caucaso

sabato 9 ottobre 2010

Eterologa, un’ordinanza del tribunale rinvia la questione alla corte costituzionale

Avv. Filomena Gallo, Prof. Avv. Gianni Baldini

Il Tribunale di Firenze ha sollevato il dubbio di costituzionalità relativamente alla norma della Legge 40 con la quale si vieta alle coppie sterili di accedere alla fecondazione eterologa. La richiesta era stata avanzata da una coppia coniugata il cui partner era affetto da azoospermia a causata da terapie fatte in età adolescenziale. La coppia, dopo essere stata in cura in Svizzera e in altri centri stranieri, si è rivolta all’Associazione Luca Coscioni per essere assistita legalmente nella richiesta di poter effettuare le cure nel proprio Paese. La coppia su indicazione dell’associazione nomina propri legali Avv. Filomena Gallo e il Prof. Avv. Gianni Baldini, che presentano ricorso d’urgenza presso il Tribunale di Firenze.

“Il Giudice ha riconosciuto le istanze mosse dalla coppia dopo aver rilevato profili di manifesta irragionevolezza del divieto assoluto di PMA eterologa per l’evidente sproporzione mezzi-fini; di illegittima intromissione del legislatore in aspetti intimi e personali della vita privata - spiega il professor Baldini docente di Biodiritto nell’Università di Firenze - questa sentenza è infatti assolutamente coerente con le precedenti pronunce in materia e ritiene che l’articolo relativo al divieto di fecondazione eterologa sia contrario alla Costituzione e rimanda gli atti alla Corte affinché provveda alla relativa declaratoria. Questo pronunciamento prende atto dell’intervenuta approvazione del Trattato di Lisbona - aggiunge Baldini - nel quale si afferma che le decisioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo sono direttamente applicabili nel nostro ordinamento ”.

La coppia aveva chiesto aiuto dopo aver appreso del caso dell’Austria che era stata condannata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo proprio relativamente al divieto di eterologa. “Abbiamo deciso di raccogliere questa sfida nonostante fosse la più difficile tra tutte quelle necessarie a fa riscrivere nella Legge 40 perché ci sembrava che i tempi ormai fossero maturi e che si stesse creando una sensibilità finalmente europea a questo problema come dimostra anche il Nobel dato a Stoccolma ad Edwards che riconosce come questa medicina raccolga in realtà istanze e aspirazioni profondamente umane - spiega l’Avvocato Filomena Gallo - Il tribunale di Firenze ha riconosciuto che è irragionevole e discriminatorio non consentire a chi è totalmente sterile di conseguire, utilizzando le tecniche disponibili, il fine procreativo di coppia. Ed è per questo che, se il giudice italiano non ritiene di poter procedere ad un'interpretazione della legge nazionale in contrasto con la normativa comunitaria, deve sollevare la questione di costituzionalità sottolineando un conflitto netto tra la norma e i diritti dell’Uomo".

Concludono gli Avvocati difensori: “Non vi è stata alternativa alla rimessione della questione alla Corte Costituzionale, perché come avvenuto in altre occasioni, possa essere restituita certezza ed uniformità di decisioni in questa delicatissima e fondamentale materia.”


Avv. Filomena Gallo 333 4567091

Prof. Avv. Gianni Baldini 335 5912109

Si allega scheda tecnica





Scheda tecnica

COMUNICATO STAMPA

***



TRIBUNALE DI FIRENZE

Ordinanza 1 settembre 2010 G.I. Dott. D. Paparo



IL DIVIETO DELLA FECONDAZIONE ETEROLOGA (art. 4 l. 40/04) E’ CONTRARIO A COSTITUZIONE

A distanza di oltre due anni dalle ordinanze di rimessione sulla legge 40/04 alla Consulta adottate dal Tribunale di Firenze, ordinanze che hanno consentito alla Corte di riscrivere l’art. 14 della legge eliminando l’obbligo dei tre embrioni, del loro contemporaneo impianto e il divieto di crioconservazione degli embrioni sovrannumerari, sempre dal foro fiorentino arriva un colpo, se possibile ancora più duro alla legge: per la prima volta nel nostro paese un giudice ordinario ritiene costituzionalmente illegittimo il divieto di procreazione assistita di tipo eterologoprevisto dall’art. 4 l. 40/04, sospende il processo e rimette gli atti alla Corte.

Lo spunto è offerto da una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo dell’aprile scorso che ha dato ragione a due coppie austriache che chiedevano di effettuare la PMA eterologa vietata dalla legge statale condannando lo Stato Austriaco oltre che al risarcimento dei danni alla necessità di eliminare tale illegittimo divieto dal sistema.

STRUTTURA DELL’ORDINANZA

Premessa

Viene riconosciuta la piena vigenza e della fondatezza nell’ordinamento italiano dei diritti asseriti dalla ricorrente:

a)Condizione di sterilità assoluta con conseguente impossibilità di procreare senza l’utilizzo di materiale genetico altrui per via naturale;

b) irragionevole e discriminatorio non consentire a chi è sterile in maniera assoluta di conseguire, utilizzando le tecniche disponibili, il fine procreativo di coppia;

c) Discendenza genetica e diritto all’informazione del nato non sono situazioni assolute e devono essere contemperate col diritto alla procreazione e alla costituzione di una famiglia;

d) il diritto del minore di conoscere le proprie origini genetiche deve essere contemperato con il diritto all’anonimato del donatore (analogamente a quanto previsto per l’adozione);

Fatto

Una coppia sposata dal 2004 nella quale il marito è affetto da azoospermia severa a seguito di cure pregresse risalenti all’infanzia, con conseguente sterilità assoluta che rende impossibile avere un figlio, unica possibilità risulta l’eterologa, stante il divieto in Italia di PMA eterologa inizia un lungo calvario all’estero in paesi dove tale metodica è consentita. Dopo aver sostenuto ingenti costi economici per rivolgersi a strutture mediche all’estero, appreso della sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo che condannava lo Stato Austriaco a rimuovere il divieto alla PMA eterologa contenuta nella sua legge perché contraria all’art. 8 (diritto al rispetto della vita privata e familiare) e 14 (divieto di discriminazione) della Convenzione, si rivolge al Centro Medico Demetra srl di Firenze chiedendo in applicazione di tale sentenza l’esecuzione dell’intervento di PMA eterologa.

Il Centro rifiuta l’esecuzione dell’intervento vietato dalla Legge 40/04 e la coppia si rivolge all’associazione Luca Coscioni tramite Soccorso civile fornisce l’assistenza legale per l’affermazione dei diritti lesi dalla legge 40/04. La coppia viene assistita dall’ Avv. Filomena Gallo e dal Prof. Avv. Gianni Baldini di Firenze, legali, peraltro delle coppie e associazioni che ha portato la Consulta a pronunciarsi sulla incostituzionalità dell’art. 14 L. 40/04.

Con il ricorso ex art. 700 c.p.c. la difesa della coppia chiede che il Tribunale di Firenze, preso atto della sentenza adottata dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, 1^ sez, SH e altri/Austria, del 1 aprile 2010, ritenuta la rilevanza della medesima nel giudizio, valutata l’impossibilità di operare in via di interpretazione l’adeguamento della norma di cui all’art. 4 c. 3 L. 40/04 a quanto previsto dalla Convenzione e deciso dalla Corte voglia dichiarare il diritto dei ricorrenti a :

a) ricorrere alle metodiche di procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo; b) utilizzare il materiale genetico di terzo donatore anonimo acquisito direttamente dalla coppia ovvero dal centro secondo quanto previsto dai DLGS 191/07 e DLGS 16/10, per la fecondazione degli ovociti della Sig.ra; c) sottoporsi ad un protocollo di PMA adeguato ad assicurare le più alte chances di risultato utile compatibilmente a quanto stabilito dalla sentenza Corte Cost. 151/09; c) sottoporsi ad un trattamento medico eseguito secondo tecniche e modalità compatibili con un elevato livello di tutela della salute della donna nel caso concreto; d) disporre, in attesa della definizione del giudizio di merito e in via incidentale dell’eventuale giudizio di legittimità costituzionale, la crioconservazione degli embrioni prodotti e destinati al ciclo di PMA di tipo eterologo.

In ogni caso, ritenuta la portata della pronuncia della Corte Europea quale canone ermeneutico generale con valore sub-costituzionale, disapplicare l’art. 4 c. 3 L. 40/04 per contrasto con gli artt. 8 e 14 della CEDU, per l’effetto dichiarare il diritto dei ricorrenti come formulato supra, e sollevare la questione di legittimità costituzionale dell’art. 4 c. 3 L. 40/04 per contrasto con l’art. 11 e 117 Cost. e 2,3,13,32 Cost.

Intervengono ad adiuvandum nel procedimento le associazioni Luca Concioni per la libertà di ricerca scientifica, Amica Cicogna, Cerco un bimbo e con atto a parte l’associazione Liberididecidere.

Il giudice ritiene del tutto fondate le richieste della coppia e a fronte della esplicita tassatività ed inderogabilità delle disposizioni di legge nell’impossibilità di una interpretazione diversa da quella letterale, sospende il processo e rimette gli atti alla Corte costituzionale.





Motivazione e dispositivo

Il giudice accogliendo le motivazioni dei ricorrenti cui pure il centro medico si associa, ritiene di condividere le motivazioni della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nella Sentenza 1 aprile 2010 pronunciata contro l’Austria rilevante, in punto di diritto, anche per il nostro ordinamento. In particolare:

Premesso che, come confermato dalla Sentenza Corte cost. 311/2009 in caso di contrasto tra norma interna e norma della Convenzione europea il giudice nazionale comune deve procedere ad una interpretazione della prima conforme a quella convenzionale. Quando l’eventuale contrasto non sia componibile in via d’interpretazione deve sollevare questione di legittimità costituzionale innanzi alla Consulta.

Nel caso di specie secondo il Giudice europeo e il Tribunale di Firenze il divieto di fecondazione eterologa risulta, illegittimo, irragionevole e discriminatorio per le seguenti ragioni. A) pur non essendovi l’obbligo per gli Stati di adottare una legislazione in materia di PMA ove questa vi sia la sua disciplina dovrà essere coerente in modo da prevedere una adeguata considerazione dei differenti interessi legittimi coinvolti; B) Il divieto assoluto di PMA eterologa configura una sproporzione fini-mezzi posto che esso non rappresenta l’unico modo per evitare il rischio di sfruttamento delle donne, di abuso delle tecniche, di realizzazioni di parentele atipiche configuardosi la scelta priva di giustificazioni ragionevoli; C)l’obiettivo di mantenere una certezza in materia di diritto di famiglia deve considerare che rapporti familiari atipici (non basati sulla discendenza biologica, come l’adozione) già sono ampiamente praticati con la conseguenza che l’ipotesi in esame dovrebbe considerarsi ex se del tutto lecita; D) Il diritto del bambino a conoscere la sua discendenza biologica non è un diritto assoluto, dovendo essere contemperato con altri interessi pubblici e privati coinvolti (diritto alla procreazione, diritto all’anonimato del donatore etc) anche attinenti alla privatezza della propria vita familiare (art. 8 CEDU e art. 2 e 30 Cost) ; E) E’ evidente l’effetto discriminatorio che il divieto assoluto è idoneo ad introdurre tra coppie affette da problematiche di sterilità/infertilità medicalmente superabili e soggetti affetti da sterilità assoluta (art. 14 CEDU e art. 3 Cost)



COMMENTO

Da quanto precede deriva che il Giudice facendo proprie le istanze dei ricorrenti, ritenuta la impossibilità di procedere ad una applicazione diretta della sentenza CEDU -pur in presenza della formale adesione del sistema CEDU all’Unione Europea stabilito dall’art. 6 del Trattato di Lisbona del 1.12.2009 secondo il giudicante, in contrasto con quanto invece sostenuto dal TAR Lazio sent 1198/10 e Cons Stato 1220/10, in assenza di specifico accordo che disciplini le modalità di funzionamento del sistema tale diretta applicabilità deve ritenersi esclusa-, verificata l’impossibilità di comporre il contrasto tra la stessa e la normativa interna (art. 4 comma 3 l. 40/04), ritiene che l’unica via sia quella della rimessione alla Consulta. Dunque dopo aver rilevato profili di manifesta irragionevolezza del divieto assoluto di PMA eterologa per l’evidente sproporzione mezzi-fini; di palese discriminazione tra coppie sterili in dipendenza della gravità della patologia; di illegittima intromissione del legislatore in aspetti intimi e personali della vita privata, il Tribunale di Firenze in assoluta coerenza con le proprie precedenti pronunce in materia, ritiene che l’art. 4 c. 3 L. 40/04 sia contrario a Costituzione e rimanda gli atti alla Corte affinché provveda alla relativa declaratoria.

Posto che e la CEDU ha ritenuto illegittimo e discriminatorio il divieto assoluto di PMA eterologa in violazione degli artt. 8 e 14 della Convenzione sui diritti dell’uomo, accolta la rilevanza della pronuncia nell’ordinamento interno, il giudizio della Consulta non potrà che essere conforme a pena di aprire un conflitto senza precedenti con la Corte Europea e la Convenzione stessa.

Insomma un altro duro colto all’assetto della legge 40/04 che rischia di perdere un altro pezzo molto importante


Avv. Prof. Gianni Baldini

Avv. Filomena Gallo

Liu Xiaobo

We're thrilled to learn that imprisoned Chinese writer and activist Liu Xiaobo has been awarded the Nobel Peace Prize.


Liu Xiaobo is one of China's most outspoken advocates for human rights and democratic reform. He is currently serving an 11-year prison sentence for coauthoring Charter 08, an historic appeal for democracy, human rights, and a multi-party state in China released in December 2008.

Liu Xiaobo is also a true friend of Tibet. In the past, he has called on the Chinese government to reform its policies in Tibet and in the aftermath of the 2008 Uprising in Tibet, he coauthored the "Twelve Suggestions on Dealing with the Tibetan Situation," which called for freedom of expression and other rights to be respected in Tibet. In a statement this morning, Liu Xiaobo's wife, Liu Xia, thanked the Dalai Lama for nominating him for this prestigious award.

At a time when world leaders, governments, and other international institutions are softening their approach to human rights and Tibet with the Chinese government, the Norwegian Nobel Committee's decision is highly commendable. Please join Students for a Free Tibet in congratulating Liu Xiaobo and calling on governments around the world to follow the Norwegians' lead by supporting human rights and freedom.

TAKE ACTION: Sign your name to SFT's statement on Liu Xiaobo's Nobel Peace Prize. We will deliver the signed statement to your government leaders.


You can also print and send this statement to your political representatives.

Read more about global reactions to today's announcement.

Students for a Free Tibet's Statement on Liu Xiaobo's Nobel Peace Prize



October 8, 2010

Students for a Free Tibet congratulates jailed Chinese writer and activist Liu Xiaobo on being awarded the Nobel Peace Prize today and joins the international community in calling for his immediate release from prison.

Fellow Nobel Laureates His Holiness the Dalai Lama and U.S. President Barack Obama have already issued statements urging the Chinese government to release Liu Xiaobo.

Students for a Free Tibet welcomes the Nobel Committee's decision to grant this prestigious award to Liu Xiaobo, especially in light of the diplomatic threats issued by the Chinese government to Norway in the lead up to today's announcement.

We commend the Nobel Committee for the moral leadership and political courage they demonstrated through this action. We call on governments around the world to follow their example by publicly pressing the Chinese government to release Liu Xiaobo and take meaningful steps to implement the political and human rights reforms that Liu and other Chinese and Tibetan advocates are risking their lives to promote.

Sign your name to this statement.

Thank you for taking action in support of human rights and freedom in China and Tibet.

With hope,

Tendor, Kate, Tendolkar, Mary-Kate, Stefanie and all of us here at SFT HQ

martedì 5 ottobre 2010

Commissione d'inchiesta sulla guerra in Iraq

Marco Pannella ha chiesto l'istituzione di una commissione d'inchiesta sulla guerra in Iraq.


«Rivolgo un appello anche al governo e alle opposizioni, ma in primo luogo alle massime autorità dello Stato, naturalmente quindi anche al Parlamento, perché - come è stato fatto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti si dia il via in Italia a una commissione d'inchiesta o almeno una indagine ufficiale sul comportamento del nostro Paese nella vicenda precedente alla guerra in Iraq» - ha detto intervistato a Radio Radicale.

«Il nostro - ha ricordato - è stato l'unico Paese il cui Parlamento aveva dato mandato al Governo, che lo aveva ufficialmente accettato, di perseguire l'obiettivo dell'Iraq libero come unica alternativa alla guerra, cioè l'obiettivo dell'esilio da proporre e far accettare a Saddam Hussein».

http://bushblaircontrosicurapacefeceroguerrairakimpedendoesilioasaddam.it/

sabato 2 ottobre 2010

LA CRISI DELLA DEMOCRAZIA

Governo Berlusconi: incultura istituzionale, insofferenza ai contropoteri e ai limiti che sono l'essenza di un sistema democratico



1 ottobre 2010

di Emma Bonino


Quello che segue è lo stenografico dell’intervento di Emma Bonino, al Senato, nel corso del dibattito sulla fiducia al governo di Berlusconi


Signor Presidente, Signor Presidente del Consiglio,

In questi ultimi mesi il Paese ha assistito attonito e forse nauseato - non a qualche sussulto all'interno della maggioranza che oggi si ricompatta in "nome del bene comune", come ho sentito dire - ma a una fase convulsa e spesso squallida di quella che a noi Radicali pare una vera e propria crisi di sistema che sta travolgendo le istituzioni, senza risparmiare alcuno. Una crisi di sistema che viene da lontano e la cui fase attuale è figlia di scelte nefaste, a cominciare dalla legge elettorale in vigore fino al cosiddetto rimborso elettorale multiplo. Scelte fatte in sfregio a vittorie referendarie tradite dai partiti che hanno legiferato in funzione loro e non della governabilità e del rapporto con i cittadini.


Che il sistema sia compromesso da decenni noi radicali lo diciamo inascoltati da tempo. I danni arrecati alla democrazia e allo stato di diritto da parte del sistema partitocratico non nascono con lei, onorevole Berlusconi. Lei non è la sola causa di quello che noi abbiamo chiamato "la peste italiana" ma ne è il prodotto e, contestualmente, un formidabile agente acceleratore del disfacimento istituzionale.

Penso che in questi primi due anni e mezzo di legislatura una maggioranza così schiacciante sia alla Camera che al Senato le avrebbe permesso di governare nell'interesse del paese, anzi in qualche modo glielo imponeva: perché, appunto, con il potere viene la responsabilità, che invece è drammaticamente mancata. Non metto in dubbio che si debbano modificare alcuni meccanismi per migliorare la fluidità del governo, ma quello a cui abbiamo assistito ultimamente - per esempio sul ddl intercettazioni o lodo vari - io non ho scrupoli a definire una maniera "demenziale" di legiferare. La verità è che lei, signor Presidente del Consiglio, non gradisce contrappesi, siano essi opposizione, Quirinale, Consulta, libera stampa.

E tutte le volte che si trova in difficoltà - e ormai le capita molto spesso, onorevole Berlusconi - lei cerca colpi ad effetto spesso con risultati per lo meno controproducenti: di volta in volta ecco allora affiorare la tesi del complotto, preferibilmente internazionale. Oppure la denuncia, in un crescendo senza fine, di regole, leggi e persino la Costituzione, che le renderebbero la vita "un inferno" nel senso che le impedirebbero di governare. Un crescendo davvero infelice in un misto di populismo, incultura istituzionale, e insofferenza ai contropoteri e a i limiti che, appunto, sono l'essenza di un sistema democratico.

Ma poiché al peggio non c'è mai fine, all'ombra di questa incultura, di questo populismo irresponsabile vengono poi celate iniziative oscure quando non torbide: non mi riferisco solo alle malefatte nostrane - dalla P3 alle cricche varie - ma anche all'indifferenza - per non dire insofferenza - per l'Europa, ai suoi rapporti con la Russia di quel "dono di dio" che è Putin, ai reali contorni del Trattato con la Libia e i rapporti con Gheddafi, non solo quelli affaristici ma anche a quelli relativi alla vicenda che vi ha visto coinvolti e corresponsabili del mancato - ma possibile, come ben sappiamo e abbiamo documentato - esilio di Saddam Hussein, che ha poi portato all'intervento in Iraq, oggi condannato dal nuovo governo inglese.

Non sono stati mesi esaltanti per il nostro Paese. Alla luce di questo stato di cose l'intervento programmatico di oggi è parso provenire da Marte: ma se lei non riesce a nominare neppure il ministro per lo sviluppo economico da 150 giorni! In realtà, con questo ennesimo passaggio della fiducia di oggi, il governo è obbligato d'ora in poi, a barcamenarsi, a vivacchiare alla giornata verso probabili quanto irresponsabili elezioni anticipate che saranno - e qui lo dico con forza - comunque non democratiche, grazie al sistema elettorale, e soprattutto al sistema chiuso dell'informazione, quella televisiva in primo luogo, pubblica come privata, temo proprio che il sistema partitocratico riuscirà ancora una volta a sopravvivere, cambiando pelle e colore come una camaleonte ma rimanendo identico a se stesso. Da Radicale penso indispensabile, in questo Paese, rompere la autoreferenzialità di una classe politica che vive, e sopravvive, al di sopra delle proprie possibilità, in un clima di irresponsabile cinismo di cui sono conseguenze la crisi della giustizia e lo sfacelo delle carceri così come lo spaventoso debito pubblico, lo sfascio idrogeologico e il declino culturale e delle istituzioni in tutti i suoi ordini e gradi. Siamo noi Radicali assertori tetragoni, cocciuti e determinati di quella alta ed antica cultura e prassi politica liberale che molti ritengono datata e d'altri tempi. Ma come dice il mio amico Pannella noi speriamo e lottiamo per l'affermazione della cultura e della politica nobile in tempi futuri.